Singer Isaac Bashevis - 1966 - Alla corte di mio padre by Singer Isaac Bashevis

Singer Isaac Bashevis - 1966 - Alla corte di mio padre by Singer Isaac Bashevis

autore:Singer Isaac Bashevis [Singer Isaac Bashevis]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Narrativa Straniera
ISBN: 9788878186651
editore: TEA
pubblicato: 1967-01-01T23:00:00+00:00


25. Reb Asher il lattaio.

Esistono a questo mondo persone che sono semplicemente nate buone. Tale era Reb Asher, il lattaio. Dio l’aveva dotato di molti, molti doni. Era alto, grosso, robusto, con la barba nera, grandi occhi neri e la voce di un leone. Nel giorno del Nuovo Anno e in quello dell’Espiazione, egli serviva come cantore della preghiera principale per la congregazione che si incontrava in casa nostra ed era proprio la sua voce ad attrarre molti dei fedeli. Lo faceva senza compenso, sebbene avrebbe potuto ottenere notevoli onorari da qualche sinagoga più grande. Quello era il suo modo di aiutare mio padre a guadagnarsi i mezzi di sussistenza per i giorni di festa. E come se questo non bastasse, Reb Asher faceva sempre qualcosa per noi, in un modo o nell’altro. Nessuno mandava a mio padre un dono di Purim più generoso di quello di Reb Asher, il lattaio. Quando papà si trovava in grandi ristrettezze e non era in grado di pagare l’affitto, mi mandava da Reb Asher a prendere in prestito il denaro. E Asher non diceva mai di no e non faceva neppure una smorfia. Metteva semplicemente una mano nella tasca dei calzoni e tirava fuori un pugno di denaro in carta e in argento. Né si limitava ad aiutare mio padre. Egli faceva carità in ogni direzione. Quell’ebreo semplice, che con grande difficoltà riusciva a farsi strada attraverso un capitolo della Mishnah, viveva tutta la sua vita sul livello etico più elevato: quello che gli altri predicavano, lui lo metteva in pratica. Non era un milionario, non era neppure ricco, ma aveva una «rendita sufficiente», come diceva mio padre. Anch’io compravo spesso nel suo negozio latte, burro, formaggio, latte cagliato e panna. Sua moglie e la figlia maggiore servivano i clienti tutto il giorno, dalla mattina presto fino alla sera tardi. Sua moglie era una donna robusta, con la parrucca bionda, le guance paffute e il collo coperto di efelidi. Era la figlia di un fattore. Il suo enorme seno sembrava gonfio di latte. Io immaginavo sempre che, se qualcuno le avesse tagliato un braccio, ne sarebbe sprizzato latte, non sangue. Uno dei suoi figli, Yudl, era tanto grasso che la gente veniva a guardarlo, come se fosse un fenomeno. Pesava quasi centosessanta chili. Un altro figlio, di corporatura smilza e un po’ affettato, era diventato sarto ed era andato a Parigi. Un figlio più piccolo studiava ancora al cheder e una ragazzina frequentava una scuola laica. Proprio come la nostra casa era sempre piena di problemi, dubbi e inquietudini, così tutto, in casa di Asher, era sano, placido, robusto. Ogni giorno Asher andava a prendere i bidoni di latte al treno. Si alzava sul far dell’alba, andava alla sinagoga, poi si recava alla stazione ferroviaria. Lavorava almeno diciotto ore al giorno; eppure il sabato, invece di riposare, andava ad ascoltare un predicatore o veniva da mio padre per studiare una parte del Pentateuco con il commento di Rashi. Proprio come amava il suo lavoro, amava il suo giudaismo.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.